Regione Basilicata

La storia

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cultura

Descrizione

Tradizioni locali e luoghi della memoria

Cenni storici

Castelluccio Superiore  è situato alle pendici del Cozzo Pàstano (, su uno sperone roccioso a 680 m.s.l.m. da cui si può ammirare la valle sottostante del Mèrcure-Lao. Le origini sono più antiche di quelle di Castelluccio Inferiore, con cui costituiva un unico comune fino al 1813, anno in cui avvenne la separazione dopo la soppressione del feudalesimo. Avendo un'origine antichissima, infatti i primi insediamenti risalgono intorno al IV-III sec. a.C., è stato difficile per gli storici rilevare la storia esatta del paese che, per alcuni,  sarebbe sorto nel luogo in cui sorgeva l'antica "Tebe Lucana", costruita dagli Osci e più volte distrutta nel corso degli anni. Secondo altri sarebbe sorta sulle rovine della antica "Nerulum", città presannita distrutta e ricostruita dai Romani, nodo commerciale che univa la via Herculea con la via Popilia, nonché città che diede i natali al padre di Ottaviano Augusto, come descrive Sventonio nella sua "Vita dei Cesari", che rappresenta la testimonianza più autentica dell'antico luogo. Tuttavia l'attuale nucleo del paese risale al Medioevo. Nel documento, datato 1100, si legge che l’arcivescovo di Acerenza e alcuni feudatari, tra i quali Argotto signore di Castellucio, donano all’abate di S. Ma ria del Casale di Pisticci la chiesa di S. Michele Arcangelo. Abbarbicato sulle scoscese pendici del Cozzo Pàstano, circondato da invalicabili burroni, Castelluccio Superiore si affaccia sulla Valle del Mèrcure. Il panorama è suggestivo. La fitta vegetazione del Parco nazionale del Pollino pare assediare il paese. Da esso gli abitanti vanno verso luoghi immersi nel più esaltante verde. Vanno anche alla Torna, alla Cerreta, e alla vetta del monte Zaccana. Qui sorge la Cappella della Madonna del Soccorso (XVII secolo), dove ogni seconda domenica di settembre i fedeli si riuniscono per prelevare la statua della Vergine e condurla processionalmente in paese, nella Chiesa Madre. Questa chiesa è in titolata alla santa protettrice Margherita e custodisce, sino a maggio, la statua della Madonna. Conserva invece stabilmente un pregiato dipinto di Antonio Stabile, L’Eterno Padre (1580), un coro ligneo intagliato (XVII secolo) e un pa-liotto intarsiato del Seicento. Gli abitanti di Castelluccio Superiore forse devono la loro devozione religiosa all’influenza dei padri Minori Osservanti, i quali fondano appena fuori paese un convento nel 1573 e vi dimorano sino al 1866. Il complesso oggi è in stato di abbandono. Anche dell’antico Castello feudale si hanno solo ruderi. Essi sono testimonianza del periodo in cui il paese forma un unico comune con Castelluccio Inferiore. È un piccolo feudo che passa tra le mani di pochi signori: dai Sanseverino ai Palmieri, dai Cicinello ai Pescara di Diano. Dopo secolari dispute fra i parroci dei due paesi, la separazione ecclesiastica territoriale dei due comuni avviene nel corso del XVII secolo, con la divisione del patrimonio del clero, mentre la divisione amministrativa giunge a compimento nel 1813. Brevissima vita ha la nuova municipalità repubblicana nel 1799.

Pubblicato: 27/07/2022 - 10:25 - Revisione: 27/07/2022 - 10:30
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